SORELLE

feb 07.

una storia per ricordare la tragedia delle Foibe

Giovedì 7 febbraio, alle ore 20.45 presso l'Auditorium comunale, in occasione della giornata del Ricordo, l'Assessorato alla cultura organizza "SORELLE una storia per ricordare la tragedia delle Foibe" .
Un progetto di Alessandra Domeneghini con Francesca Cecala e Anna Teotti. Regia di Sergio Mascherpa.

Ingresso libero. Non mancate!

Ingresso libero.

Data
7 febbraio 20192019-02-07T08:45:00
Ora
20.45 2019-02-07T08:45:00
Luogo
Auditorium comunale - Trebaseleghe

Due donne, stessa età, stesse storie, origini diverse…

Una sta per andarsene, deve andarsene, non ha più altra scelta, è italiana.

L’altra resterà lì, dove è nata, dove sono seppelliti i suoi antenati, nell’unica terra che conosce, è slava.

Si sono incontrate molti anni fa, e si sono sentite subito vicine: un marito, dei figli piccoli…

Stessi desideri. Una vita felice, una famiglia felice, cibo a sufficienza.

Due donne che si incontrano sullo sfondo della Storia, quella che lascia il segno, quella che decide per te. Attraverso il loro dialogo emergeranno i fatti salienti che portarono ai massacri delle Foibe, all’esodo Istriano, alla nascita della Repubblica Federativa Popolare di Jugoslavia.

Sono rimaste sole e ricordano, non hanno più altro che il ricordo di anni di speranza a cui sono seguiti anni bui, anni folli in cui la crudeltà umana non ha avuto limite.

Sembrava fossero quelli i cattivi, ma poi tutto sembrava ribaltato…chi sono dunque i cattivi?

In guerra si perde tutti, forse più di tutti perdono le donne, le madri, le mogli: costrette ad accettare la morte di coloro per cui vivono.

 

“Cercare di capire la tragedia delle foibe significa entrare in un mondo di luci e ombre, dove niente è mai chiaro e definito, dove la validità delle testimonianze e dei documenti viene messa in discussione da questi o quelli in relazione a quale verità si vuol portare avanti.

Ben lungi dall’essere una storica, ho preso le distanze da tutto questo e ho cercato di ascoltare la verità profonda di quegli accadimenti.

E vi ho trovato un’umanità umiliata e violentata da questi o quelli (di nuovo!) a turno.

E mi sono resa conto che ciò che mi interessava raccontare è l’ingiustizia della violenza subita. 

Così sono nate Rosa e Jalena, le mie due donne così diverse e così uguali, tanto vicine da sentirsi sorelle. 

Un’italiana e una slava…

a rappresentare il pluralismo della gente che vive in quella piccola parte di mondo

a rappresentare la gente che la guerra la subisce sempre e vede il desiderio di  una vita felice infrangersi contro giochi di potere altrui

a rappresentare i più deboli, le donne, i bambini, che dalla guerra si vedono   rubare i compagni di vita e i padri. 

Ma anche a ricordarci che siamo tutti figli della stessa Terra e che la solidarietà può e deve esistere in noi davanti all’altro senza distinzione di razza.

Dopo tanti anni credo siano questi i motivi per ricordare; non già per stabilire di chi siano le colpe, ma per condannare ancora, risolutamente, l’uso della violenza e della guerra in ogni parte del mondo.”

                                                    Alessandra Domeneghini